Angelo Biancini
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Biografia breve di Angelo Biancini
Angelo Biancini (Castel Bolognese 1911 – 1988) è stato uno scultore e ceramista. Compie gli studi presso l'Istituto d'Arte di Firenze, nell'atelier di Libero Andreotti, che ripone illimitata fiducia nell'allievo. Giovanissimo, è invitato alla Biennale di Venezia (1934), dove espone La Lwzcha, in bronzo a cera persa, nela sala con Berti, Innocenti, Marnnucci, Mazzucotelli e Rivalta. Dal 1935 comincia ad esporre anche all'estero (Vienna e Budapest), ottenendo Ovunque ampi consensi e riconoscimenti. Divenuto direttore artistico della Società ceramica italiana con sede a Laveno, inizia una proficua esperienza che porta la stessa società a vincere il Gran Premio per le Ceramiche artistiche alla Triennale del 1940. Costantemente presente alla Biennale di Venezia, alla Triennale di Milano e alla Quadriennale di Roma, nel 1948 Biancini è protagonista di una personale che ha grande importanza per il suo futuro. Il gallerista Cairola organizza la mostra presso la Galleria dell'Illustrazione Italiana a Milano, esponendo trentasei opere fra bronzi, gessi e ceramiche, e dando alla manifestazione uno spiccato carattere antologico. Nello stesso anno Leonardo Borgese segnala la presenza di Biarncini alla I Mostra nazionale d'arte contemporanea di Milano, organizzata alla Permanente, e particolarmente in occasione della mostra d'arte sacra che si tiene all'Angelicum in Piazza S. Angelo. I temi religiosi sono infatti assai cari all'artista che realizza composizioni e pale d'altare per chiese. Nel 1956 si occupa della creazione di un monumento in bronzo da dedicare a Grazia Deledda, premio Nobel, morta proprio nel settembre di quell'anno. Un primo vero bilancio dell'attività dell'artista si ha sempre nel 1956 con la mostra della Galleria San Fedele di Mlano, Ove vengono esposte circa cinquanta sculture. L'attività espositiva, alternata all'impegno di insegnante a Faenza, presso l'Istituto d'Arte della Ceramica, e la creazione di numerose opere decorative caratterizzano gli anni seguenti, che sfociano nella grande antologica del 1980, organizzata a Faenza nelle sale del Palazzo delle Esposizioni, e comprendente oltre centocinquanta sculture. Subito dopo la morte dell'artista, avvenuta nel gennaio del 1988, la città di Jesi gli ha dedicato un'ampia mostra comprendente ceramiche e sculture.
FONTE: Scultura italiana del primo novecento
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